"Scivolo come le nuvole di notte" sulla 107, silana-crotonese, devo arrivare al Mariano Santo- di Cosenza. Per fare una scintigrafia tiroidea.
C'ero stato un mese prima. Me ne hanno mandato: non avevo la copia della ricetta elettronica. Avevo fatto la prenotazione sul Cupweb, due giorni prima.
Ero contento ed entusiasta. Altroche in Calabria non funziona nulla: prenoto e dopo due giorni faccio la scintigrafia. Bisognava solo stampare l'avviso Pagopa e pagare il dovuto. Allora mi sposto sull'altra piattaforma della regione e con il mio numero e codice QR faccio il pagamento. Tutto a posto.
Felice! Aspetto i due giorni e sabato 28 giugno "scivolo" da Bocchigliero al Mariano Santo. Aspetto nella sala che mi chiamino. Alle 9'45 arriva il mio turno.
L'addetto fa da smistatore iniziale: verifica che ho prenotato e dopo un po' assume il ruolo di accompagnatore: mi porta all'ascensore insieme ad un'altra persona, scendiamo sotto e mi inoltra nel reparto dedicato. Tempo cinque minuti e viene un'infermiera. Mi chiede la ricetta elettronica. Guardo nella mia cartellina. Non la trovo. Ma non dispero. Penso se è elettronica, potranno scaricarla. Ce l'avranno il file.
Viene l'infermiera e le dico di non trovarla. Secca mi dice che non possiamo fare la scintigrafia. Ci vuole la copia cartacea della prenotazione. Provo qualche timida osservazione. Ma nulla. Quella maledetta ricetta "elettronica" dovevo averla.
Me ne ritorno a Bocchigliero. 100 chilometri di viaggio e di nullità. Il giorno dopo richiamo al Cupweb di Cosenza per prenotare una nuova visita visto che avevo pagato precedentemente chiedevo se quanto speso prima potevo compensarlo con la nuova spesa. Impossibile! Dovevo chiedere il rimborso, cioè fare altri 100 chilometri e poi pagare la nuova prenotazioneHo optato di richiedere un'altra volta il rimborso.
Prenoto e mi fissano il giorno per sabato 30 luglio ore ,9,45. Una settimana prima mi stampi il nuovo codice IUV della Pagopa, faccio il pagamento sull'altra piattaforma.
Il 29 luglio preparo tutte le carte e rimetto tutto nella mia cartellina, anche la maledetta ricetta elettronica che controllo e ricontrollo più volte. Il 30 all'imbrunire, come le nuvole riscivolo al Mariano Santo. Arrivo puntuale.
Aspetto seduto e sento e risento i malumori dei calabresi "brava gente": gli incendi sulla costa ionica, la mancanza di acqua a San Giovanni, l'odissea di un paziente tra Catanzaro e Cosenza, il reddito di cittadinanza che crea "vagabondi" e "nullafacenti"....Finalmente l'addetto (un "altro"), mi chiama. Porto la documentazione...tutto ok....ma "ci vuole la stampa della ricevuta di pagamento Pagopa".
Come??Io devo portare la stampa di un pagamento elettronico? Rimango basito. Mi innervosisco. Altri 100 chilometri di inutilità? A quanto costa la benzina!!!Non demordo. Faccio un po' di contestazione. Trovo tutto surreale.
Comunque riesco a risolvere. Avevo fatto il pagamento con bancoposta di un amico lo chiamo e mi faccio mandare la ricevuta di pagamento.
Mezz'oretta e ritorno dall'addetto che impiega molte ore per fare questi inutili controlli cartacei. Riesco a fare la scintigrafia. Per avere gli esiti mi aspetto di trovarli depositati come file sul mio fascicolo elettronico della piattaforma Cupweb.
No!Devo ritornare dopo 8giorni e ritirarli di persona. Altri 100 chilometri!Insomma 300 chilometri per un esame di mezz'ora e per vivere in un paesino di montagna. Ho vergogna della Calabria ma mi preoccupa continuare a vivere in un piccolo paese.
Chissà se con. PNR invece di fare nuove e inutili edifici e inventarsi "case della salute", acquistare macchinari e attrezzature costose, pensano a deburocratizzare e a usare bene e al servizio dei cittadini, le piattaforme informatiche per cui si pagano milioni di euro?
Un paziente Ernesto De Rasis.
Il Pittulo Blog ❗
Di Eugenio Forciniti.
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