Pubblico la lettera di Stefania
"Da dopo la pandemia e fino ad oggi ancora, ci sono tanti malati negli ospedali e tanti pazienti chiusi nelle RSA, tenuti dentro come in un vero e proprio sequestro di persona.
Vi spiego e sarò breve, fate attenzione.
Sento parecchia gente, ma tanta davvero, molto arrabbiata e triste perché, ancora ad oggi, nessuno può più assistere i propri parenti ammalati, andarli a trovare liberamente è diventato impossibile.
Non potete capire quante persone sto ascoltando e tutte con un unico filo conduttore, e cioè quello che vieta loro di andare a trovare i propri cari se non con preavvisi lunghi una vita, con green pass rafforzati, tamponi inutili, e altre restrizioni varie.
Adesso però è tempo di dire BASTA.
Si deve assolutamente tornare alla normalità.
Questa condizione di assoluta indecenza, va cambiata subito, perché è diventata una barzelletta e perché a pagarne le spese sono gli ammalati stessi.
Ma come si può pensare di lasciare una persona totalmente da sola e abbandonata a se stessa senza l’incoraggiamento, la vicinanza e la carezza d’un proprio caro?
Il dolore fisico si cura anche e soprattutto con il cuore, con l’amore, con la presenza assidua della famiglia.
Anche io sto vivendo una situazione di grande disagio per una mia amata zia ricoverata presso una clinica a lunga degenza.
Lei ha bisogno della nostra presenza per migliorare la sua condizione e di questo ne sono certa, e non venissero a dirmi il contrario, perché sarei anche disposta a mordere chiunque, tanto sono avvelenata e delusa.
Ce la fanno a malapena vedere, in una stupida stanza fredda e inutile.
Poi di domenica nessuna notizia, perché di domenica evidentemente non si deve disturbare.
Di domenica si va a Messa e non resta che pregare DIO affinché ce la mandi buona.
Poi non puoi chiamare, al massimo ti chiamano loro.
Chiedono a noi i tamponi quanto sono loro stessi che la dentro non si tamponano se non in rari casi particolari.
Vogliono da noi la correttezza quando ad essere i primi a fare quel cacchio che vogliono sono sempre loro.
Nelle stanze dove dormono e vivono i malati non si entra più.
Non puoi vedere dove li mettono, come li trattano e cosa fanno un’intera giornata.
Niente, non puoi capire niente, neppure intuire, e questa signori miei io la chiamo
violazione dei diritti umani.
Queste persone dunque sono prigioniere di questo maledetto sistema che si è venuto a creare dopo il covid.
Ma adesso dobbiamo dire basta, ne abbiamo tutti le palle strapiene e questa situazione deve finire. Devono farla finire. Dobbiamo farla finire.
Io non so come e cosa fare, ma vorrei che in giro ci fosse qualcuno seriamente arrabbiato quanto me, pronto a porre fine a questa situazione orrenda.
A fare qualche battaglia.
A fare qualche cosa. Smuovere queste acque ristagnate.
Da sola valgo poco, ma è l’unione che fa la forza.
C’è qualcuno che la pensa come me e che sia disposto a cogliere questo mio appello per cercare di creare una forza “pacifica” che serva a rimettere un po’ le cose in ordine? C’è bisogno di ristabilire un po’ di normalità.
I malati, specialmente alcuni malati, hanno bisogno continuo di Famiglia, di Affetto, di Carezze e di sentirsi rassicurati.
Bisogno di attenzioni continue che nessun infermiere o dottore, fossero anche i più bravi del pianeta, potranno mai dare.
Aprite le porte, riapritele nuovamente, adesso basta.”
Stefania
Il 🗣️PittuloBlog ❗
Di Eugenio Forciniti
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