Succede a Luzzi, dove un giovane ragazzo affetto da Covid ha deciso, dopo il forte malessere per la presenza di sintomi, di contattare il suo medico di base per una cura.
Dopo aver iniziato con il cortisone e riscontrando, purtroppo, un persistere della sintomatologia aggressiva, allora il giovane telefonava l'ASP di Cosenza per prenotare una visita domiciliare.
Di qui il calvario: Telefonate a vuoto, (Per sette ore al telefono, dall'altra parte non rispondeva nessuno) e una volta giunti (la sorella) nella sede del centro operativo territoriale l'impensabile.
Ad accoglierla è un medico con la mascherina fuori posto, per nulla interessato alla situazione di salute del ragazzo, ma che anzi si "distraeva" con il suo smartphone, manifestando un forte disinteresse, sia nei confronti della persona che cercava di spiegargli l'accaduto, che nei confronti del ragazzo sofferente a casa.
Una situazione al limite, che fortunatamente ha trovato l'interesse delle forze dell'ordine. Purtroppo non siamo soliti, ultimamente, sentire storie di questo genere che sono veramente all'ordine del giorno.
Una vergogna senza eguali.
Una storia del PittuloBlog, di Eugenio Forciniti.
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