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Ci sarebbe una grossa Associazione dietro il sequestro del rifugio di Corigliano.

Di pochi giorni fa, la notizia del sequestro di un rifugio abusivo a Corigliano-Rossano.

Il rifugio era gestito da una coppia di coniugi che, da sempre e come meglio potevano, si prendevano cura dei nostri "amici pelosetti" a quattro zampe.


In Calabria e soprattutto al sud si sa, ci si arrangia come si può e spesso per tamponare alla miriade di problemi che investono il nostro territorio, come la piaga conosciuta del randagismo, associazioni e volontari prendono a cuore la causa impegnandosi, sul territorio, come meglio possono e con le poche risorse a disposizione.


Il punto è, però, che dietro al sequestro del rifugio abusivo di Corigliano, ci sarebbe dietro una grossa Associazione che, presumibilmente come obiettivo, avrebbe anche quello di "combattere" le piccole Associazioni animaliste che sul territorio fanno quel che possono a tutela dei diritti degli animali, e in tal senso si organizzano anche con rifugi non sempre a norma.


Credo, valutando i fatti, che si stia perdendo ancora un'occasione ovvero quella di cooperare con tutte le associazioni che, nel bene o nel male hanno comunque preso a cuore la piaga del randagismo.


"Liste nere" con all'interno l'indicazione dei nomi delle associazioni che, come possono, si muovono sul territorio anche con rifugi di "fortuna", ma che comunque danno una possibilità di vita in più agli animali accuditi, alimentano solo un clima d'odio e di caccia alle streghe che di certo non fa bene.


Il PittuloBlog!

Di Eugenio Forciniti.


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