Sono passati quasi dieci anni dalla chiusura del Tribunale di Rossano e, dopo tutto questo tempo infinito, fatto solo di promesse, il vuoto completo.
Proprio quelle promesse millantate dai soliti politici di turno, durante le varie passerelle in periodo di campagna elettorale, ovviamente nelle piazze.
Sul Tribunale di Rossano si è detto molto (prima) e si è parlato tanto (dopo), a partire da chi dieci anni fa decise di chiuderlo (parliamo dell'ormai tramontato 10 Agosto 2012 - un'eternità - quando alla guida del Paese si era insediato il "Governo Tecnico" Monti) fino ad arrivare ai nostri giorni.
Con le dichiarazioni di ieri del Ministro Bonafede, si chiudono definitivamente le ultime speranze per quanto riguarda la possibile riapertura del Palazzo di Giustizia.
Riapertura millantata a più riprese, gridata nelle piazze a "furor di popolo" e ad oggi non pervenuta.
L'ultima "utopia" è definitivamente tramontata con l'interrogazione parlamentare dell'Onorevole Scutellà, presentata niente meno lo scorso 17 Giugno 2020 (mesi fa), alla quale il Ministro Bonafede ha risposto, praticamente, con un niente di fatto, asserendo che per la riapertura del Tribunale occorrerebbe una legge di Stato.
Noi non dimentichiamo tutte le chiacchiere e le parole sul Tribunale, le promesse dei vari Partiti e Movimenti, di chi, all'occorrenza, aveva auspicato a una sua riapertura o quantomeno al combattere per ottenerla (finalmente).
Ad oggi lo zero assoluto, perpetrato anche dal numero ingente di Parlamentari Calabresi eletti, 31, ma soprattutto di quei politici adesso in Parlamento, che sulla base di una poco probabile promessa di riapertura del Tribunale si era all'epoca crogiolato, ottenendo il consenso per la poltrona, e poi ha lasciato li, lentamente, a morire.
Per fortuna a breve vivremo i fumi di una nuova campagna elettorale, e chissà che qualche altro cialtrone, non voglia vendersi nuovamente la riapertura di un Tribunale che è rimasto solo "Cume a Zita e Paluri".
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