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Rossano: Lo sfogo di una nostra lettrice per il vaccino nell'Hub Carlo Levi.

Riportiamo, di seguito, lo sfogo di Elisabetta Salatino:


Io amo Rossano e soffro (seconda parte):

Oggi ho accompagnato mia madre a fare la seconda dose di Moderna presso il centro vaccinale di Corigliano Rossano (a.u. Rossano) devo dire che sono arrivata con grande entusiasmo anche perché la prima volta mia madre aveva ricevuto risposte piuttosto sgarbate e irrispettose, questa volta invece è toccato a me.


Insomma, arrivo un'ora e mezzo in anticipo questo perché ero psicologicamente pronta a ricevere il numero per la fila. E niente, delusione, i numeri a questo giro non sono stati consegnati. Va beh, ma comunque se le prenotazioni sono alle 16:00, si auspica che la gente si vaccini a quell'ora. Niente, pura utopia. Ad ogni modo mia madre è riuscita a vaccinarsi alle 18:30, seconda dose, e per lei finalmente questo incubo finisce. Per me? Ancora no.


Però voglio rendervi partecipe del mio grande amore e della mia grande sofferenza. Arrivo all'ingresso, un signore molto affaccendato a prendere le prenotazioni delle persone mi guarda e mi dice: Lei è qui per fare Jensen?" io," Ma perché posso farlo anche se ho la prenotazione il 24 giugno?" il signore adibito allo smistamento:" Certamente, basta avere la prenotazione prima di lei ci sono altri due giovani che hanno prenotazioni avanti, quindi può farlo".


Non vi descrivo l'espressione sul mio viso, la gioia mista ad incredulità. Entriamo, attendiamo circa 2 ore. I due prima di me riescono a fare Jensen. Arriva il mio turno. Mi siedo, compilo insieme al medico la scheda anamnesica e scrive Jensen sul mio foglio. Finalmente arriva il mio turno, ma... Qualcosa non va, qualcuno sussurra parole indecifrabili al medico che con una scusa mi liquida dicendo: Ah, lei è del 1985, Jensen non lo può fare! " Ed io:" Sta scherzando? E quelli prima di me che età avevano? " Si ma lei è prenotata il 24 giugno troppo avanti" ed io" Ah si, e quello prima di me com'è che era prenotato il 10 luglio? ".


Il medico insieme ad altre due gentilissimi e affabili signore della sanità si rifiutano di farmi il vaccino e rispondono a chiare lettere :" Abbia rispetto, lei vuole fregare una dose ad una persone che ha bisogno".


Riesco a mantenere la calma per altri 30 secondi e cerco di spiegare anche le mille difficoltà per arrivare a vaccinarmi dopo 3 mesi di asfissianti tentativi ( lo ripeto, sono una docente).


Niente la risposta di una di "quelle" è stata" Che me ne frega! " Benissimo, ho sbroccato e ho chiamato I carabinieri. Si sono presentati? Assolutamente no! Fuori la calca, altra gente segue il mio esempio e digita il 112. Gli stessi rispondono :" È una cosa che non ci compete ". Quindi oggi, innamorata e sola, scopro che fare ordine non compete ai carabinieri. Insomma, siamo soli, dice una famosa canzone di Vasco Rossi, e lo siamo in un modo che fa spavento. Amiamo e soffriamo noi povera gente onesta che altro non chiede che un po' di umanità.


Una Storia del PittuloBlog!

di Eugenio Foricniti.


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