Con un lungo post, il Dott. Martino Rizzo ricorda così il medico di Corigliano Rossano venuto a mancare nella giornata di ieri.
ADDIO ALDO
Un breve ricordo di un uomo buono, legato alla sua terra (Mandatoriccio), alla sua famiglia e al suo lavoro.
Ho conosciuto Aldo ( si chiamava all'anagrafe Rocco Cataldo, ma a Rossano lo abbiamo sempre chiamato Aldo, mentre a Mandatoriccio lo chiamavano Ciali') più di trent'anni fa. Facevamo le visiti fiscali per L'INPS.
Ci siamo riincontrati all'ASL e, quando è diventato dipendente, essendo specialista in Igiene, ha scelto di lavorare con me all'Igiene Pubblica.
In tutti questi anni mai, e ripeto mai, una discussione, un contrasto, un dissidio.
Da sempre si è occupato di vaccini, e da medico vaccinatore, con le sue eccellenti competenze e capacità, è diventato punto di riferimento per i colleghi del territorio. Ma aveva inoltre quell'umanita', quella capacità d'ascolto e quella competenza scientifica che gli consentiva di proporre informazioni valide, comprensibili e argomentate utili ad affrontare le paure, i dubbi e le ansie delle mamme.
Per questo, quando è iniziata la campagna vaccinale anti-covid, si era sentito forse sminuito per non essere stato coinvolto, dopo che tanto aveva fatto nel primo periodo della pandemia.
Da febbraio 2020, infatti, mi è stato vicino, abbiamo affrontato insieme il Covid, di cui non sapevamo niente, e a mani nude.
Io arrivavo presto in ufficio, e incominciavo ad organizzare i tamponi con i ragazzi del 118, poi proseguivo col tracciamento dei casi positivi. Poi arrivava lui (non gli è mai piaciuto arrivare presto) e mi affiancava: ci dividevamo i casi, e si andava avanti fino a sera. Io andavo via presto, verso le 19,00, mentre lui si tratteneva, fino alle 21,00, ma anche oltre. E questo per tutto il 2020, con un po' di tregua nel periodo estivo, e maggiore impegno da settembre in poi. E per tutti i giorni della settimana, sabato e domenica compresi, e per tutti i giorni dell'anno, Pasqua, Pasquetta, Natale e Capodanno compresi. Unica eccezione: le partite della sua Inter. A quelle non ha mai rinunciato.
A fine 2020 sono arrivati i ragazzi dell'USCA, che da Aldo hanno imparato a vivere il lavoro come servizio, professionisti dell'aiuto a persone che hanno bisogno, ed è arrivata una ventata d'ossigeno, e di entusiasmo, che ci ha coinvolti e stimolati. Ed Aldo, ha continuato con loro anche dopo che io sono stato nominato alla Direzione aziendale, senza risparmiarsi.
E non poteva, vaccinatore nato, non accettare la sfida del Brillia, che ha affrontato e portato avanti superando difficoltà e ostacoli.
Come non ricordare quando, con orgoglio, mi mostrò il risultato di una giornata di lavoro:1467 vaccinazioni.
E come non ringraziare Aldo (e gli altri), che più volte si sono fermati anche oltre la mezzanotte per garantire a tutti la somministrazione del vaccino.
Ma è così che si fa quando si crede nel proprio lavoro, che non è più tale, ma diventa missione.
E anche ieri sera Aldo era lì, fino a quando è stato necessario. Poi è andato via, e sulla via del ritorno ai propri cari, una prima telefonata al laboratorio, per sapere dei tamponi, ed una successiva all'ufficio. Tranquillizzato sull'andamento dei contagi, non ha più risposto. Ed è stata quella la sua ultima telefonata. Poi i primi soccorsi. Poi l'ambulanza. Poi l'ultimo tentativo di rianimazione al Pronto Soccorso.
Oggi piangiamo la perdita di un professionista competente, serio, di valore, innamorato del suo lavoro.
Io non avrò più un amico generoso, affidabile, disponibile, che mi ha reso migliore.
Il 🗣️PittuloBlog
Di Eugenio Forciniti
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