I sogni son desideri e alcune volte si avverano. E' successo sicuramente al nostro Domenico Berardi, nato a Cariati, un comune di ottomila abitanti della provincia di Cosenza affacciato sul mare Ionio.
Berardi, originario di Bocchigliero, tira i suoi primi calci proprio nella squadra del paesino fino a quando, la famiglia, si trasferisce nella vicina cittadina di Mirto di Crosia.
E' proprio a Crosia, infatti, che Domenico "modella" il suo talento calcistico, frequentando la scuola calcio "Il Castello", dove sin da subito si fa notare venendo segnalato agli osservatori della Juventus.
L'allora ancora bambino, rifiuta il grande palcoscenico dai colori bianconeri e poco dopo è solo per un soffio, che non passa al Cosenza Calcio, a causa di alcuni problemi societari.
E' proprio qui che la carriera di Domenico subisce una svolta incredibile, segno del destino di chi può solo essere un predestinato: "A sedici anni sale al Nord con la scusa di andare a trovare il fratello che studia a Modena, così un giorno, durante una partitella di calcetto organizzata per semplice divertimento con gli amici, viene notato da un tecnico delle giovanili del Sassuolo che lo segnala alla propria squadra.
E' Proprio da questo momento in poi che inizia, per molti, l'avventura calcistica di Berardi al Sassuolo.
Il Pittulo invece pensa che Berardi sia un predestinato, un calciatore che doveva arrivare dove si trova adesso, oltre che per l'immenso talento calcistico, anche per quello che è un segno del destino che, alcune volte, ci vuole al nostro posto nel momento giusto.
Oggi Domenico porta alti i colori della nostra Calabria, indossando la maglia più prestigiosa di tutte, quella della nostra Nazionale di calcio. Domenico Berardi è l'esempio cristallino che non bisogna mai smettere di credere nei sogni, ed è la testimonianza che, se deve essere destino, questo si avvera sempre.
Una storia del PittuloBlog
di Eugenio Forciniti.
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