In un mondo troppo abituato agli arazzi e alle croci d'oro, la croce che si appresta ad accogliere il piccolo comune di Bocchigliero è pesante, anzi pesantissima.
E' la santissima croce di Cutro ricavata con i resti della barca della speranza, quella spezzata dalle onde del mare e dall'odio degli uomini solo qualche giorno fa.
E' quella croce fatta di legno e sangue, il sangue delle vittime innocenti del mare. Di quei neonati e bambini che mai giocheranno con le onde e che mai costruiranno, su quella spiaggia dove non sono mai arrivati, castelli di sabbia.
Di questi tempi i piccoli presidi montani ci aiutano a capire quanto sia importante l'accoglienza, quanto sia importante farli rivivere anche e soprattutto dei sorrisi di quelle persone che attraversano il mare con la speranza di trovare una casa.
Il 29 di Marzo, Bocchigliero accoglie quella croce e anche il ricordo di chi non ce l'ha fatta a superare il mare, per la troppa cattiveria di alcuni uomini.
Il PittuloBlog
Di Eugenio Forcinti
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